lunedì 28 luglio 2008

"Vela Bianca"



Oggi voglio segnalarvi un libro molto bello e profondo che ho letto un po di tempo fa "Vela Bianca". Lo faccio suggrendolo e dedicandolo a due amici di Rimini, Manuela e Daniele che si sono trovati e faranno un percorso simile a quello dei due proptagonisti: hanno preso una barca malandata dalla Sicilia e con tanta cura, tempo, passione e amore l'hanno fatta tornare a solcare i mari dell'adriatico (ed ora potete ammirarla qui di fianco), il nome che hanno scelto per la loro barca è "Seabiscuits" ed è tratto dal titolo di un film (E' la bella storia di un cavallo ritenuto brocco, di un fantino infortunato, di un imprenditore sfortunato che insieme...beh,il finale merita e lo lascio al film) spero presto di poterci salire a bordo. Grazie amici e buona navigazione.

VELA BIANCA
TRAMA: Perdere tutto o ritrovare se stessi a contatto con la natura dei mari del sud. E' questa la scommessa di Michael e Gail. Sposati da otto anni e intrappolati in un'esitenza banale, lottano contro un naufragio individuale e il fallimento del loro rapporto. Un giorno si decidono al grande passo: lasciarsi tutto alle spalle impegnando non solo i risparmi di una vita, ma anche i loro giorni, su una barca, VELA BIANCA, che li porterà verso terre non segnate sulle mappe nautiche, nell'incanto dell'emisfero australe dove l'azzurro del cielo si stempera nelle mille sfumature blu dell'oceano. A bordo della casa galleggiante porteranno con se una piccola scatola, donata loro da un vecchio libraio di Auckland, con la promessa di aprirla solo in mare aperto. Con il passare dei giorni, i due si accorgeranno del tesoro che hanno tra le mani: il paradiso è dentro di noi stessi, ma non sempre si ha il tempo e la voglia di ascoltarsi. Un viaggio dell'anima che parte dalla Nuova Zelanda, e arriva dritta al cuore di ogni lettore: se è l'atteggiamento mentale quello che conta, è possibile diventare uomini e donne nuovi a ogni età, a patto di restare padroni dei propri sogni e folli al punto di inseguirli.

Tratto da “VELA BIANCA” di Sergio Bambaren
"...Abbracciai Gail in silenzio, senza sapere esattamente che cosa il futuro avesse in serbo per noi, ma con la certezza che avremmo sempre potuto contare l’uno sull’altro, sul nostro amore, e sulla nostra nuova consapevolezza della vita.
Fu in quel momento che sentii una voce dentro di me.
Il sole cominciò a scomparire dietro l’orizzonte, invadendo il cielo di un’esplosione di colori. Gail e io restammo seduti in silenzio a guardare il mondo intorno a noi. Non eravamo più dei ragazzi, ne ancora due vecchi, ma non aveva importanza. Come sa fare chi è molto giovane o molto vecchio, avevamo finalmente imparato a stare seduti uno accanto all’altra senza dire niente, contenti solo di stare vicini. Adesso eravamo una cosa sola, e insieme formavamo qualcosa di veramente grande. E mentre continuavo a scrivere, udii un bisbiglio giungere dal mare: Che la vostra vita sia meravigliosa!"

Sergio Bambarén è un autore australiano, nato in Perù e vissuto molti anni negli Stati Uniti. Esperto surfista, sensibile alle battaglie ecologiste per la salvaguardia dei mari, ha scritto libri di grande successo, che evocano promontori sconosciuti, brezze d'oceano e cieli d'un azzurro assoluto. E' stato in Portogallo, in una meravigliosa spiaggia circondata da foreste di pini chiamata Guincho, che Sergio Bambarén ha scoperto il significato profondo dell'esistenza e ha trovato un amico davvero speciale: un delfino solitario che gli ha ispirato il primo romanzo, "Il Delfino", pubblicato a sue spese nel 1996.Improvvisamente ogni cosa è cambiata nella sua vita: in Australia Il Delfino ha venduto più di 60.000 copie. Attualmente è stato tradotto in più di 25 lingue comprese il russo, il cantonese e lo slovacco.La conoscenza dell'ambiente marino e la volontà di salvaguardare i cetacei, hanno reso Sergio Bambarén vice-presidente dell'Organizzazione Ecologica Mundo Azul (Blue World), e lo hanno spinto a viaggiare continuamente, nello sforzo costante di preservare gli oceani e le creature che li abitano.

sabato 26 luglio 2008

"The latest goodbye"



Prendo e copio integralmente dal sito e blog di Giannicola (http://zetetesnews.blogspot.com/) questo post molto toccante che saluta e ringrazia un grande maestro di vita:Randy Pausch .

Grazie Giannicola



Non avevo in programma questo post!
Con molta commozione (la prima volta che ho visto il suo video ho pianto) scrivo queste poche righe. È un fatto “sociale” e così ne parlo pubblicamente andando all’incontrario rispetto alla mia credenza che le cose intime non si regalano.

Cambiare Si può!


Mi capita poche volte di guardare e ascoltare il telegiornale della sera ma ieri, forse perché “dovevo” saperlo, ho acceso la TV e ho ascoltato proprio la notizia che Randy Pausch era morto per tumore al pancreas.

Ieri avevo copiato e incollato, dal SOLE24ORE, un post intitolandolo: SOCIAL NETWORK: un mondo con i confini aperti non sopporta le menti chiuse!Quasi una dedica al professore, guardandola col senno di poi…Dedica perché?Perché la sua “the last lecture” sul web ha avuto un effetto molto “social” in quanto lui era apprezzata persona di… “mente aperta”!

Cosa aggiungere?Nulla all’esempio che ha dato a se stesso nel realizzare i suoi sogni di bambino, alla moglie amatissima, ai tre figli (ai quali “the last lecture” è dedicata), agli amici, ai colleghi e a tutti i suoi studenti ai quali ha concesso la possibilità di pensare e aire verso la realizzazione dei propri sogni.


Un modello per chi ha… orecchie per ascoltare! Per chi ha occhi per vedere!! Per chi ha un’anima da gettare nella mischia!!!Rimando al post "IL MAESTRO RANDY PAUSCH" (scritto da Giannicola) ed al mio ( http://dantedalfonso.blogspot.com/2008/05/come-realizzare-i-sogni-della-vostra.html) che ho dedicato qualche tempo fa con la preghiera (non tanto per lui che non c’è più ma quanto, per noi che abbiamo bisogno di esempi come quello di Randy Paush) di tenere a mente la sua lezione.Se lo hai fatto, rivedi il video “the last lecture” e se non lo hai ancora fatto avrai modo di conoscere una persona straordinaria davvero.

Giannicola e Dante

venerdì 25 luglio 2008

"Bossi e l'Inno Nazionale"





Nei giorni scorsi è stata offesa nuovamente la ns Nazione dal "Senatur" Bossi, offendendo sia l'Inno nazionale che gli insegnanti del sud. Di seguito riporto l'articolo comparso su "Repubblica" del 21 luglio.
Riporto anche di seguito il testo integrale (che nemmeno io conoscevo in modo cosi approfondito) dell'Inno Nazionale le spiegazioni su alcune parole usate le potete trovare su questo link:
http://www.quirinale.it/simboli/inno/inno.htm
Ritengo assurdo che una persona che ricopra una carica istituzionale della Repubblica Italiana e che abbia prestato giuramento alla Costituzione possa parlare ed agire in questo modo restando impunito , lo trovo un attacco allo Stato. Solo alcuni hanno pronunciato parole di sdegno contro questo episodio, anche il premier ha preferito restarne fuori, ma il "Senatur" è rimasto impunito. So di non essere nessuno (sono solo un Italiano come tanti) ma chiedo da questo mio spazio al nostro Presidente della Repubblica di espellere questo personaggio destabilizzante e secessionista dagli incarichi istituzionali.
E voi cosa ne pensate?

"Bossi offende l' inno e gli insegnanti del Sud"
Repubblica — 21 luglio 2008 pagina 4 sezione: POLITICA INTERNA
TO RODOLFO SALA PADOVA - Camicia verde e dito medio alzato: «Toh!». Umberto Bossi infiamma i leghisti veneti riuniti a congresso a Padova. Il gestaccio è per l' inno di Mameli: «Mai più schiavi di Roma, mai più sudditi di uno Stato centralista e fascista che trattiene troppe risorse». E nella sala dell' hotel Sheraton è subito standing ovation. Lega molto più di lotta che di governo, a questo congresso dove torna qualche vaga tentazione secessionista. «L' obiettivo finale è la Padania, il federalismo solo il primo passo», dice il senatùr, che dopo gli attacchi rivolti ai magistrati sabato a Venezia apre alla grande un nuovo fronte: la prossima battaglia del Carroccio si chiama riforma della scuola, e i nemici sono i professori provenienti da «terre ostili». «Non possiamo lasciare martoriare i nostri figli da gente che non arriva dal Nord», avverte il ministro delle Riforme in versione descamisada. «Uno dei nostri - aggiunge Bossi - è stato stangato perché all' esame di maturità aveva presentato una tesina su Carlo Cattaneo». Chissà chi è. Il senatùr non ne fa cenno, ma la notizia della recente bocciatura di suo figlio Renzo è ormai di dominio pubblico. Comunque sia andata a Bossi junior, questa battaglia s' ha da fare: perché, sintetizza la parlamentare veneta Paola Goisis, «i nostri ragazzi sanno tutti i re di Roma, ma non conoscono neppure il nome di un Doge della Serenissina; devono leggere i nostri autori, non c' è solo Sciascia».

L'inno

Fratelli d'Italia
L'Italia s'è desta,
Dell'elmo di Scipio S'è cinta la testa.
Dov'è la Vittoria? Le porga la chioma,
Ché schiava di Roma Iddio la creò.
Stringiamci a coorte
Siam pronti alla morte L'Italia chiamò.

Noi siamo da secoli Calpesti, derisi,
Perché non siam popolo,
Perché siam divisi.
Raccolgaci un'unica Bandiera, una speme:
Di fonderci insieme Già l'ora suonò.
Stringiamci a coorte
Siam pronti alla morte L'Italia chiamò.

Uniamoci, amiamoci, l'Unione, e l'amore
Rivelano ai Popoli Le vie del Signore;
Giuriamo far libero Il suolo natìo:
Uniti per Dio Chi vincer ci può?
Stringiamci a coorte
Siam pronti alla morte L'Italia chiamò.

Dall'Alpi a Sicilia Dovunque è Legnano,
Ogn'uom di Ferruccio Ha il core, ha la mano,
I bimbi d'Italia Si chiaman Balilla,
Il suon d'ogni squilla I Vespri suonò.
Stringiamci a coorte
Siam pronti alla morte L'Italia chiamò.

Son giunchi che piegano Le spade vendute:
Già l'Aquila d'Austria Le penne ha perdute.
Il sangue d'Italia, Il sangue Polacco, Bevé, col cosacco,
Ma il cor le bruciò.
Stringiamci a coorte
Siam pronti alla morte L'Italia chiamò

giovedì 24 luglio 2008

"Il Guerriero"


Per noi i guerrieri non sono quello che voi intendete.

Il guerriero non é chi combatte,

perché nessuno ha il diritto di prendersi la vita di un altro.

Il guerriero per noi é chi sacrifica se stesso per il bene degli altri.

E' suo compito occuparsi degli anziani, degli indifesi,

di chi non può provvedere a se stessoe soprattutto dei bambini,

il futuro dell'umanità."


Toro Seduto

lunedì 21 luglio 2008

"Ligabue e la Costituzione Italiana"



Qualcuno forse leggendo il titolo di questo post penserà: "cosa hanno in comune la musica di Ligabue con la Costituzione?". Benissimo, venerdi scorso sono stato al concerto di Ligabue appunto a Roma, un concerto bellissimo sia per le canzoni sia per la forza di Ligabue come trascinatore delle folle, ma soprattutto per lo spunto di riflessione che ci ha donato e che ora voglio condividere con voi.
Durante l'esecuzione del brano "Non è tempo per noi" scorrevano sul maxi schermo, il testo degli articoli principali della Costituzione Italiana (che vi riporto di seguito) ed ogni articolo veniva accompagnato da un'ovazione da parte del numeroso pubblico che condivideva quanto enunciato. Sicuramente la scenografia, la musica, la gente hanno reso ancora più coinvolgente la riflessione su questi principi.
Tornando a casa ho riletto anch'io in privato questi 10 articoli, che troppo spesso trascuriamo presi dalle mille cosa da fere nel quotidiano, e mi sono reso conto che sono principi universalmente riconosciuti in uno Stato democratico come il nostro. Molti di noi non si interessano alla politica perchè la vedono corrotta e clienterale, invece bisognerebbe tornare alle origini per capirne meglio il significato attuale.
Quando ci sono le varie campagne elettorali tutti pensano ad un programma da attuare e danno sfogo alla "fanta-politica", invece, secondo me, basterebbe mettere in evidenza questi punti ed impegnarsi a metterli in pratica...e non è cosa da poco... E voi cosa ne pensate?...


PRINCIPI FONDAMENTALI DELLA COSTITUZIONE


Art. 1.
L'Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro.
La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione.
Art. 2.
La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell'uomo, sia come singolo sia nelle formazioni sociali ove si svolge la sua personalità, e richiede l'adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale.
Art. 3.
Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali.
È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l'eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica, economica e sociale del Paese.
Art. 4.
La Repubblica riconosce a tutti i cittadini il diritto al lavoro e promuove le condizioni che rendano effettivo questo diritto.
Ogni cittadino ha il dovere di svolgere, secondo le proprie possibilità e la propria scelta, un'attività o una funzione che concorra al progresso materiale o spirituale della società.
Art. 5.
La Repubblica, una e indivisibile, riconosce e promuove le autonomie locali; attua nei servizi che dipendono dallo Stato il più ampio decentramento amministrativo; adegua i principi ed i metodi della sua legislazione alle esigenze dell'autonomia e del decentramento.
Art. 6.
La Repubblica tutela con apposite norme le minoranze linguistiche.
Art. 7.
Lo Stato e la Chiesa cattolica sono, ciascuno nel proprio ordine, indipendenti e sovrani.
I loro rapporti sono regolati dai Patti Lateranensi. Le modificazioni dei Patti accettate dalle due parti, non richiedono procedimento di revisione costituzionale.
Art. 8.
Tutte le confessioni religiose sono egualmente libere davanti alla legge.
Le confessioni religiose diverse dalla cattolica hanno diritto di organizzarsi secondo i propri statuti, in quanto non contrastino con l'ordinamento giuridico italiano.
I loro rapporti con lo Stato sono regolati per legge sulla base di intese con le relative rappresentanze.
Art. 9.
La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica.
Tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione.
Art. 10.
L'ordinamento giuridico italiano si conforma alle norme del diritto internazionale generalmente riconosciute.
La condizione giuridica dello straniero è regolata dalla legge in conformità delle norme e dei trattati internazionali.
Lo straniero, al quale sia impedito nel suo paese l'effettivo esercizio delle libertà democratiche garantite dalla Costituzione italiana, ha diritto d'asilo nel territorio della Repubblica secondo le condizioni stabilite dalla legge.
Non è ammessa l'estradizione dello straniero per reati politici.
Art. 11.
L'Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali; consente, in condizioni di parità con gli altri Stati, alle limitazioni di sovranità necessarie ad un ordinamento che assicuri la pace e la giustizia fra le Nazioni; promuove e favorisce le organizzazioni internazionali rivolte a tale scopo.



martedì 15 luglio 2008

"Il Codice d'onore dei Samurai"



Riprendo il tema di un post di qualche mese fa sulla figura dei SAMURAI. Il Giappone è l'unico paese al mondo ad aver avuto una tradizione guerriera ricca e ininterrotta, dal lontano XI secolo fino al XIX, incentrata sulla figura affascinante del Samurai. Impregnato di incondizionato lealismo, spiccato senso dell'onore e totale disprezzo della morte (che seppe elevare, con la pratica del seppuku, a livello di "opera d'arte"), sempre pronto a sacrificarsi per il proprio signore o per rimanere fedele ai propri ideali. E' per queste ed altre ragioni che voglio condividere con voi "Il Codice d'Onore dei Samurai" che di seguito vi riporto. Buona lettura.




CODICE D'ONORE DEI SAMURAI

Non ho genitori: i miei genitori sono il cielo e la terra.
Non ho poteri divini: il mio potere è la lealtà.
Non ho mezzi: i miei mezzi sono l’obbedienza.
Non ho potere magico: la mia magia è la forza interna.
Non ho né vita né morte: l’eterno sono la mia vita e la mia morte.
Non ho corpo: il mio corpo è la forza.
Non ho occhi: i miei occhi sono la luce del lampo.
Non ho orecchie: le mie orecchie sono la sensibilità.
Non ho membra: le mie membra sono la prontezza.
Non ho progetti: i miei progetti sono l’occasione.
Non ho miracoli: i miei miracoli sono il dharma.
Non ho principi: i miei principi sono l’adattabilità a tutte le cose.
Non ho amici: i miei amici sono la mia mente.
Non ho nemici: i miei nemici sono l’imprudenza.
Non ho corazza: la mia corazza sono la buona volontà e rettitudine.
Non ho castello: il mio castello è la mia mente irremovibile.
Non ho spada: la mia spada è il sonno della mia mente

domenica 13 luglio 2008

"La finestra"


Voglio condividere con voi questo brano che spesso ricevo ed inoltro via mail, ed ogni volta mi fa riflettere sul dono della vita e della salute che troppo spesso a causa della troppa frenesia viene messo in secondo piano e solo quando succede di forte, un dolore, un avvenimento di cronaca, un malore improvviso ce ne ricordiamo. Spero che vi piaccia. Buona lettura.


Due uomini, entrambi molto malati, occupavano la stessa stanza d'ospedale..

Ad uno dei due uomini era permesso mettersi seduto sul letto per un'ora ogni pomeriggio per aiutare il drenaggio dei fluidi dal suo corpo.


Il suo letto era vicino all'unica finestra della stanza.

L'altro uomo doveva restare sempre sdraiato.

Infine i due uomini fecero conoscenza e cominciarono a parlare per ore.

Parlarono delle loro mogli e delle loro famiglie, delle loro case, del loro lavoro, del loro servizio militare e dei viaggi che avevano fatto.
Ogni pomeriggio l'uomo che stava nel letto vicino allafinestra poteva sedersi e passava il tempo raccontando al suo compagno di stanza tutte le cose che poteva vedere fuori dalla finestra.

L'uomo nell'altro letto cominciò a vivere per quelle singole ore nelle quali il suo mondo era reso più bello e più vivo da tutte le cose e i colori del mondo esterno.La finestra dava su un parco con un delizioso laghetto.

Le anatre e i cigni giocavano nell'acqua mentre i bambini facevano navigare le loro barche giocattolo.Giovani innamorati camminavano abbracciati tra fiori di ogni colore e c'era una bella vista della città in lontananza.

Mentre l'uomo vicino alla finestra descriveva tutto ciò nei minimi dettagli, l'uomo dall'altra parte della stanza chiudeva gli occhi e immaginava la scena.

In un caldo pomeriggio l'uomo della finestra descrisse una parata che stava passando.Sebbene l'altro uomo non potesse vedere la banda,poteva sentirla.

Con gli occhi della sua mente così come l'uomo dalla finestra gliela descriveva.


Passarono i giorni e le settimane.

Un mattino l'infermiera del turno di giorno portò loro l'acqua per il bagno e trovò il corpo senza vita dell'uomo vicino alla finestra, morto pacificamente nel sonno.

L'infermiera diventò molto triste e chiamò gli inservienti perportare via il corpo.

Non appena gli sembrò appropriato, l'altro uomochiese se poteva spostarsi nel letto vicino alla finestra.

L'infermiera fu felice di fare il cambio, e dopo essersi assicurata che stesse bene, lo lasciò solo.


Lentamente, dolorosamente, l'uomo si sollevò su un gomito per vedere per la prima volta il mondo esterno.

Si sforzò e si voltò lentamente per guardare fuori dalla finestra vicino al letto.Essa si affacciava su un muro bianco.

L'uomo chiese all'infermiera che cosa poteva avere spinto il suo amico morto a descrivere delle cose cosi meravigliose al di fuori da quella finestra.

L'infermiera rispose che l'uomo era cieco e non potevanemmeno vedere il muro.'Forse, voleva farle coraggio..' disse.


Epilogo: vi è una tremenda felicità nel renderefelici gli altri, anche a dispetto della nostra situazione.

Un dolore diviso è dimezzato, ma la felicità divisa è raddoppiata.

Se vuoi sentirti ricco conta le cose che possiedi che il denaro non può comprare.

L'oggi è un dono, e per questo motivo che si chiama presente.

L'origine di questa lettera è sconosciuta.

sabato 12 luglio 2008

"Classe 5A"


Si è svolta venerdi 11 luglio 08 la tradizionale cena di "classe" 5A del mitico ITC G.Marconi di Penne (anno scolastico 1991/92) presso LA LAMPARA di Pescara. Penso, al contrario di altri che reputano questi appuntamenti "tristi e squallidi", che sia un bellissimo appuntamento che ci da la possibilità di rivederci dopo tanto tempo, raccontarci le nostre vite e perchè no ricordare i tempi passati con allegria, affetto ed amicizia sincera. Durante la cena come da tradizione abbiamo fatto il classico appello in rigoroso ordine alfabetico ed annotato le assenze sul ns "registro di classe".


Mi piacerebbe leggere commenti, impressioni e pensieri da parte dei miei ex compagni di classe a proposito di questo post e dei ns appuntamenti.


Mi piecerebbe sapere invece da voi altri se avete appuntamenti simili e come si svolgo.


Nel frattempo potete ammirare la foto di gruppo della cena con i pochi (ma buoni) superstiti.

Alla prossima
ciao Dante

mercoledì 2 luglio 2008

"Impossibile..."


"IMPOSSIBILE E' SOLO UNA PAROLA PRONUCIATA DA PICCOLI UOMINI CHE TROVANO PIU' FACILE VIVERE NEL MONDO CHE GLI E' STATO DATO, PIUTTOSTO CHE TENTARE DI CAMBIARLO.

IMPOSSIBILE NON E' UN DATO DI FATTO, E' UN'OPINIONE.

IMPOSSIBILE NON E' UNA REGOLA, E' UNA SFIDA.

IMPOSSIBILE NON E' UGUALE PER TUTTI.

IMPOSSIBILE NON E' PER SEMPRE.

IMPOSSIBLE IS NOTHING"

Muhammed Alì