domenica 20 settembre 2009

"300"



"Il mondo saprà che degli Uomini Liberi si sono opposti a un tiranno, che pochi si sono opposti a molti e che persino un dio-re può sanguinare"

(Leonida)



300 (film)
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
300 è un
film diretto da Zack Snyder, adattamento cinematografico del graphic novel 300 di Frank Miller, ispirata a sua volta a un altro film, The 300 Spartans, un racconto semi-storico della battaglia delle Termopili svoltasi nel 480 a.C.. Il film è stato diretto da Zack Snyder con il supporto di Frank Miller, ed è stato girato con la tecnica del chroma key per riprodurre le immagini dell'originale fumetto. È uscito nelle sale negli USA il 9 marzo 2007, mentre in Italia il 23 marzo 2007.



Trama
Un gruppo di messaggeri persiani si presenta a
Sparta e chiede al re Leonida la sottomissione di Sparta per conto del Grande Re Serse. Gli spartani offesi dal comportamento dei messaggeri, per ordine del loro re, li uccidono gettandoli in un pozzo con la prima mossa fatta da Leonida (che qui pronuncia la frase-cult "Questa è Sparta") che si rende conto della guerra che incombe e quindi si reca dall'oracolo per spiegare agli efori il suo piano per contrastare i persiani e per chiederne l'approvazione. Il re spartano porta anche l'offerta rituale in oro come richiesto dalla tradizione. In realtà gli efori sono stati corrotti dai persiani e quindi interpretano le profezie in modo da fermare Leonida. L'oracolo ordina quindi al re di attendere la fine della festività della Carneia prima di iniziare la guerra.
Nonostante gli avvertimenti
Leonida raggruppa 300 dei migliori guerrieri spartani e si avvia a combattere contro i Persiani; formalmente i 300 sono la sua guardia personale e quindi il re non viola le richieste dell'oracolo. Durante il viaggio un gruppo di Arcadi si unisce alla spedizione. Arrivati alle Termopili, gli spartani costruiscono un muro con i cadaveri degli esploratori persiani che costringe l'esercito nemico a infilarsi in una stretta gola. La battaglia da affrontare sarà durissima: i persiani infatti possiedono un esercito enorme. Alle Termopili Leonida incontra Efialte, uno spartano deforme salvato da una morte certa in tenera età: la società di Sparta infatti, è molto rigida: solo i bambini sani possono vivere, quelli deformi sono gettati in un dirupo. Efialte informa il re dell'esistenza di un sentiero segreto tramite il quale è possibile aggirare le Termopili, quindi gli chiede di poter combattere con i 300 spartani per riscattare l'onore del padre. Leonida non può che rifiutare poiché gli impedimenti fisici di Efialte avrebbero creato un seppur minimo punto debole nell'impenetrabile muro di scudi della Falange spartana.
Mentre i due eserciti nemici sono uno di fronte all'altro per iniziare la lunga battaglia contro i nemici molto più numerosi di loro, un messaggero persiano ordina a Leonida di gettare le armi ed arrendersi; per tutta risposta Leonida uccide l'ambasciatore e risponde "Venite a prenderle!". Così dà inizio al combattimento, e si scontra contro i nemici protetto dai suoi guerrieri che, serrati a muro contro gli attaccanti, vincono la battaglia provocando perdite enormi tra i Persiani, compiendo un massacro dei soldati di
Serse; i Persiani tentano di attraversare le Termopili con una compatta massa di fanteria pesante ma vano è il loro tentativo quando si ritrovano tutti giù dalla scogliera, mentre Leonida ed i suoi vincono la cavalleria persiana che veniva all'attacco in quel momento; i Persiani lanciano contro Leonida ed i suoi un turbine di frecce che si conficca negli scudi nemici nè riescono a colpire alcun soldato per via della protezione di Leonida e dei suoi guerrieri.
Serse, impressionato dalla tenacia dei soldati di
Leonida, si reca a parlare personalmente con il re Spartano e gli offre, in cambio della resa, il titolo di governatore della Grecia. Leonida rifiuta l'offerta deridendo il re persiano che, offeso dalle parole del re spartano, invia le sue truppe da combattimento migliori: i soldati d'èlite Immortali, mostruosi e pericolosi guerrieri che si vestono di nero e indossano maschere spaventose che danno molto filo da torcere nell'esercito di Leonida; il re spartano però, avendo aggirato i nemici con uno stratagemma, riesce a vincere i Persiani provocando altrettante perdite; un gigantesco guerriero di Serse, allora, aizzato furiosamente contro i guerrieri di Leonida, si getta contro gli spartani facendone strage; a quella vista il capo spartano si getta ad affrontarlo e riesce a colpirlo, dopo numerosi tentativi, al braccio facendo sgorgare sangue. Il guerriero, però, dopo aver estratto la spada del nemico dal suo braccio, gli ringhia ancora contro e cerca di annientarlo, una volta finito a terra, e sta per ucciderlo quando il re spartano, con un formidabile scarto improvviso, evita il colpo mortale, poi conficca nell'occhio del nemico la spada, il quale ancora riesce a reagire efficacemente; infine, per essere sicuro di averlo ucciso con un colpo di spada gli recide la testa che cade a terra, tra il monte di cadaveri alleati.
Serse scaglia contro i soldati la fanteria persiana oltre a un enorme rinoceronte da guerra. Uno spartano però, come San Giorgio, abbatte il gran bestione con un colpo preciso di lancia. Serse allora invia prima i genieri dotati di esplosivi e gli elefanti da guerra. Entrambi gli attacchi falliscono.
I Persiani, ad insaputa di Leonida e dei suoi, decapitano il figlio di uno dei soldati spartani ed il padre, per vendicarlo, furente, si getta contro i nemici in arrivo falciandone molti; poi si lancia sul figlio morto ed urla talmente tanto sul suo corpo che Leonida ed i suoi sono costretti a portarlo via ed a stenderlo per terra per cercare di farlo calmare; ha termine così la dura e lunghissima battaglia di Leonida e dell'esercito di Serse.
Efialte intanto si reca nel campo dei persiani e in cambio di una posizione di prestigio all'interno dell'esercito di Serse rivela il percorso segreto per attraversare le Termopili.
Nello stesso tempo a
Sparta la regina Gorgo su suggerimento di un consigliere cerca di convincere Terone ad aiutarla a convincere il consiglio spartano a inviare l'intero esercito in guerra. Terone accetta di aiutare Leonida ma chiede in cambio favori sessuali alla regina che, per il bene del marito, acconsente. Intanto i greci vengono a sapere del tradimento di Efialte e sono sorpresi alle spalle dall'esercito di Serse. Gli Arcadi decidono di ritirarsi in modo da evitare morte certa. Leonida e gli spartani invece rimangono al loro posto, come ordina la legge spartana, ma il re ordina al suo commilitone Delios, di tornare a Sparta e di raccontare la storia dei trecento in modo da convincere il consiglio spartano a inviare in guerra l'intero esercito della città. Delios esegue l'ordine di Leonida e abbandona il campo con gli Arcadi. Intanto a Sparta la regina Gorgo si presenta davanti al consiglio per chiedere l'intervento dell'esercito. Terone non sostiene la regina ma anzi l'accusa di adulterio davanti all'intero consiglio. La regina furente per gli insulti subiti brandisce una spada e uccide Terone. Questi cade a terra morto e alcune sue monete rotolano per la sala del consiglio, monete persiane con il volto di Serse che rendono palese il suo tradimento.
Alle
Termopili i persiani circondano i 300 da tutti i lati e i messaggeri di Serse chiedono la resa di Leonida. Il Grande Re offre nuovamente il governo della Grecia a Leonida in cambio della sua sottomissione. Leonida si spoglia della propria armatura e con un movimento a sorpresa utilizza la propria lancia colpendo e ferendo Serse al labbro compiendo così la promessa fatta al Re dei Re prima della battaglia ("Prima che questa guerra sarà finita, si saprà che anche un Dio Re può sanguinare"). Serse ordina all'esercito di uccidere Leonida e gli arcieri persiani bersagliano da tutti i lati i 300 uccidendoli tutti, compreso Leonida che morirà per ultimo, crivellato di frecce.
Delios torna a
Sparta e riferisce al consiglio delle gesta dei 300. Un anno dopo Delios termina il racconto delle gesta dei 300 davanti all'esercito dei greci al completo che stanno per affrontare l'esercito persiano. Egli ricorda che quell'esercito che riuscì con estrema difficoltà a vincere 300 spartani ora dovrà tremare davanti a 10.000 spartani e a 30.000 greci provenienti dalle altre città stato. Ha così inizio la battaglia di Platea, che vedrà vittoriosa la Grecia e segnerà la fine dell'invasione.

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