martedì 12 gennaio 2010

"Il tempo che vorrei" di Fabio Volo


Quando si legge un libro, di solito con i romanzi, capita di trasformare la lettura nella "visione di un film" quello cioè che la nostra mente sta producendo durante la lettura. Alcune volte ci si immedesima in un personaggio, altre volte in una storia particolare, altre volte nelle vicende che accadono nel racconto. Ed è questo il successo dell'autore: concretizzare, rendere universale e condiviso il messaggio del libro. Ho appena finito di leggere l'ultimo libro di Fabio Volo "Il tempo che vorrei". Ho letto tutti i libri di Fabio Volo e sinceramente lo preferisco come autore ed attore che altro, nei suoi libri, leggeri e scorrevoli da leggere ed allo stesso tempo molto riflessivi dove ciascuno di noi ci si può rivedere. Fabio Volo ormai da anni o piace o non piace non ci sono vie di mezzo! Nel libro infatti ho ripercorso alcuni episodi vissuti nel rapporto con mio padre: i silenzi, il distacco un po con l'adolescenza e la diversità generazionale, il riavvicinamento quando ormai avevo 20 anni e subito dopo l'improvvisa scomparsa. Ho rivissuto la malattia di mia madre: la notizia come un fulmine a ciel sereno, la confusione la paura nel sentirsi impotente verso un male cosi grande e misterioso, la sua agonia ed il suo dolore, l'ultima notte in sua compagnia e la possibilità di salutarla e ringraziarla per tutto quello che ha fatto per noi. Ed infine ho ricordato la mia prima importante storia d'amore, avevo 16 anni, con suoi momenti belli, i progetti i sogni, ma anche molti rimpianti per non averla vissuta come avrei dovuto; seguendo più che altro la mia immaturità del classico ragazzo che mette al primo posto l'amicizia del gruppo, che vede un rapporto stabile e duraturo come come una catena che ti impedisce di vivere...Quando queste cose le capisci è ormai troppo tardi... Ma il tempo dei ricordi è passato e noi, (io) dobbiamo vivere nel presente guardando al futuro.

"IL TEMPO CHE VORREI" - "I'll trade all my tomorrows for a single yesterday: cambierei tutti i miei domani per un solo ieri, come canta Janis Joplin." È forse proprio questo il tempo che vorrei. Lorenzo non sa amare, o semplicemente non sa dimostrarlo. Per questo motivo si trova di fronte a due amori difficili da riconquistare, da ricostruire: con un padre che forse non c'è mai stato e con una lei che se n'è andata. Forse diventare grandi significa imparare ad amare e a perdonare, fare un lungo viaggio alla ricerca del tempo che abbiamo perso e che non abbiamo più. È il percorso che compie Lorenzo, un viaggio alla ricerca di se stesso e dei suoi sentimenti, quelli più autentici, quelli più profondi. Il nuovo libro di Fabio Volo è anche il più sentito, il più vero, e la forza di questa sincerità viene fuori in ogni pagina. Ci si ritrova spesso a ridere in momenti di travolgente ironia. Ma soprattutto ci si ritrova emozionati, magari commossi, e stupiti di quanto la vita di Lorenzo assomigli a quella di ciascuno di noi.

Fabio Volo è nato nel 1972. Voce del programma di Radio Deejay "Il Volo del mattino", è stato uno dei presentatori del programma televisivo "Le Iene", e ha condotto 'Ca' Volo' su MTV. Ha scritto Esco a fare due passi (Mondadori 2001), È una vita che ti aspetto (Mondadori 2003), Un posto nel mondo (Mondadori 2006) e Il giorno in più (Mondadori 2007). Nel 2002 ha condotto programma 'Il Volo di notte' su La7, e ha interpretato il suo primo film, Casomai.

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