mercoledì 21 aprile 2010

"La leggenda di Bagger Vance"



TRAMA - L'incontro tra Redford e Damon fu una questione di talenti. Redford è sempre stato innamorato del talento, della dotazione iniziale, della vocazione che guardava all'eroismo. Damon è stato il fenomeno delle carte ne Il Giocatore, il genio della matematica in Will Hunting e il camaleonte capace di imitare tutti nel Talento di Mr. Ripley. In Bagger Vance - da un romanzo di Steven Pressfield - è Junno, un giocatore di golf, che partito per la guerra, tornato senza speranze, si ubriaca per dieci anni (siamo alla fine degli anni venti) fino a quando qualcuno si ricorda di lui. Viene organizzato infatti l'incontro fra i due più prestigiosi campioni d'America, ma occorre anche uno del luogo e qualcuno si ricorda appunto di Junno. L'uomo accetta la sfida e vince. La grande partita è tutta una metafora: la voglia di lottare anche quando tutto sembra perduto, la solidarietà, l'onestà e l'eroismo. Questo è Redford, l'uomo dei principi: non fa molti film, ma possiede una magnifica misura di contenuti e di rappresentazione. Non si vergogna della favola e del sentimento. Il suo cinema ci è indispensabile.

"...C'è un colpo perfetto che cerca di raggiungere ciascuno di noi non dobbiamo fare altro che toglierci dalla sua traiettoria lasciare che lui scelga noi... guardalo è nel Campo. Vedi quella bandiera? È un bel drago da sconfiggere ma se lo guardi con occhi gentili, vedrai il punto in cui le maree e le stagioni e il roteare della terra tutto si incontra e tutto ciò che è diventa uno, tu devi cercare quel posto con il tuo cuore. Cercalo con le mani non pensarci troppo sentilo le tue mani sono più saggie di quanto sarà mai la tua testa ma non ti ci posso portare io spero solo di poterti aiutare a trovare la via. Ci sei solo tu quella palla quella bandiera e tutto ciò che sei..." (Bagger Vance)

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