sabato 19 febbraio 2011

"La fine del mondo storto" di Mauro Corona


Come ho scritto diverse volte un libro ti capita nelle mani quando passeggi in una libreria e la copertina, il titolo o qualche altro motivo ti fanno avvicinare e ti incuriosiscono, ti capita tra le mani quando ne leggi una recensione, oppure come altri casi ed in questo in particolare te lo consiglia un amico/a. Nel caso specifico ringrazio la mia amica Juliana per avermelo consigliato dato che di Mauro Corona non avevo letto nulla. La mia conoscenza dell'autore era molto limitata alle interviste rilasciate in trasmissioni televisive come "Le invasioni barbariche" (Daria Bignardi) e nulla più.

La lettura di questo libro mi ha molto scosso ed interessato al tempo stesso, le prime pagine sono state come un "pugno nello stomaco" che ti toglie il respiro e ti riporta ad una dimensione dimenticata. Poi la lettura continua e torna anche un respiro regolare che mi ha portato a fare delle riflessioni personali sul mio attuale stile di vita, immaginando me stesso e la mia famiglia in una situazione apocalittica come quella descritta nel libro...

Situazione attuale: vivo con la mia famiglia (moglie e due figli piccoli) in un palazzo (come se ne trovano tanti) in una zona residenziale di Montesilvano, una cittadina sul mare, al 5° piano (con ascensore naturalmente) riscaldamento autonomo, garage e posto auto e tutti i comfort del caso (elettrodomestici, tecnologia, auto, ecc.), ed il mio lavoro si svolge nella ristorazione; fin qui è tutto simile alla descrizione che avrebbero fatto alcuni miei amici e conoscenti...

Come reagirei se di colpo ci trovassimo senza energia elettrica, gas, carburanti e tutte le classiche fonti di energia?Sarei in grado di sopravvivere e proteggere la mia famiglia?...

...Non so... sicuramente in casa non saprei come scaldarsi visto che siamo sprovvisti di camino (poco moderno, fa fumo che sporca le pareti e toglie mq "preziosi"), non saprei come procurarmi il cibo per la mia famiglia, non potremmo spostarci con l'auto, la benzina non c'è più... Tutta la tecnologia a disposizione: telefoni, ADSL, cellulari di ultima generazione sarebbero inutili oggetti come tanti che abbiamo dentro le nostre case.

Per provare a sopravvivere dovrei cercare l'aiuto e la disponibilità di parenti ed amici che abitano in zone "più fortunate", case singole in campagna, in montagna ed in altri posti che all'epoca dell'abbondanza e del consumismo venivano indicate come "fuori mano".

I centri delle città sono inutili perchè ogni cosa veniva alimentata da forme di energia che ora non esiste più... Le città sono piene di catrame e cemento inutili per coltivazioni ed allevamento. Come potrò sopravvivere? Non mi vergogno ad ammettere che non saprei fare da solo alcun lavoro manuale (coltivazione, allevamento, ed altro), sarei di colpo vulnerabile a tutto ed incapace di difendere ed accudire la mia famiglia. Sembra una stupidagine ma questo libro mi ha veramente sconvolto, fatto riflettere e spero mi faccia anche cambiare il modo di vedere e vivere questo nostro mondo. Consiglio la lettura a tutti, agli amanti della natura ma soprattutto a tutti quelli che pensano che certe cose non accadranno mai...buona lettura

LA FINE DEL MONDO STORTO - "Un giorno il mondo si sveglia e scopre che sono finiti il petrolio, il carbone e l'energia elettrica. E' pieno inverno, soffia un vento ghiacciato e i denti aguzzi del freddo mordono alle caviglie. Gli uomini si guardano l'un l'altro, hanno occhi smarriti e il terrore stringe i loro cuori. E ora come faranno? La stagione gelida avanza e non ci sono termosifoni a scaldare, il cibo scarseggia, non c'è nemmeno più luce a illuminare le notti. Le città sono diventate un deserto silenzioso, senza traffico e senza gli schiamazzi e la musica dei locali. Rapidamente gli uomini si accorgono che tutto il benessere conquistato, fatto di oggetti meravigliosi e tecnologia all'avanguardia, è perfettamente inutile. Circondati dal superfluo e privi del necessario, intuiscono che una salvezza esiste, ma si nasconde in un sapere antico, da tempo dimenticato. Capiscono che se vogliono arrivare alla fine di quell'inverno di fame e paura, "l'inverno della morte bianca e nera", devono guardare indietro, tornare alla sapienza dei nonni che ancora erano in grado di fare le cose con le mani e ascoltavano la natura per cogliere i suoi insegnamenti. Cosi, mentre un tempo duro e infame si abbatte sul mondo intero e i più deboli iniziano a cadere, quelli che resistono imparano ad accendere fuochi, cacciare gli animali costruendo trappole con i rami più teneri, riconoscere le erbe che nutrono e quelle che guariscono. Segnati dalla fatica e dalla paura, i superstiti si faranno più forti e insieme anche più saggi. La fine del mondo storto raddrizzerà gli animi, cancellerà la supponenza del ricco e punirà l'arroganza del povero, che si ritiene l'unico depositario di coraggio e resistenza. Resi uguali dalla difficoltà estrema, gli uomini si incammineranno verso la possibilità di un futuro più giusto e pacifico, che arriverà insieme alla tanto attesa primavera. Ma il destino del mondo è incerto, consegnato nelle mani incaute dell'uomo... Facendo un passo indietro per trovare la voce più pura e poetica della natura imperiosa, e balzando in avanti con forza di un'immaginazione visionaria e insieme intensamente realistica, Mauro Corona ancora una volta stupisce costruendo un romanzo imprevedibile. Un racconto che spaventa, insegna ed emoziona ma soprattutto lascia senza fiato per la sua implacabile ed accorata denuncia di un futuro che ci aspetta.

MAURO CORONA è nato a Erto (Pordenone) nel 1950. E' autore di "Il volo della martora", "le voci del bosco", "Finchè il cuculo canta", "Gocce di resina", "La montagna", "Nel legno e nella pietra", "Aspro e dolce", "L'ombra del bastone", "Vajont: quelli del dopo", "I fantasmi di pietra" ed altri. Per saperne di più:

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