martedì 1 novembre 2011

Anche i Miracoli NON sono GRATIS!


Tutto ha un prezzo, nulla si regala, sia che il bene sia tangibile che non tangibile. Le modalità di pagamento dello stesso possono essere sia di tipo economico e non, dipende dal bene e/o servizio in questione.

Ma cosa vuol dire la parola "GRATIS"? E qual'è la sua origine? gràtis avv. [voce lat., forma contratta di gratiis, abl. pl. di gratia «grazia»]. – Gratuitamente, senza pagamento, senza compenso: lavorare, insegnare g.; la rivista si spedisce g. a tutti i soci; godersi g.uno spettacolo. Spesso rafforzato, spec. in frasi ironiche, dall’espressione latina et amore (Dei) «e per amore (di Dio)»: dare, fare qualcosa g. et amore (Dei). -La locuzione latina Gratis et amore Dei, tradotta letteralmente, significa per grazia e per amore di Dio. La locuzione è usata nel linguaggio familiare, quando si dà o si riceve qualche cosa senza che l’acquirente sia legato da alcuna obbligazione verso il donatore. Si trova riportata al cap. XIV dei Promessi Sposi, detto da Renzo mentre mostrava un pane raccattato da terra dopo il saccheggio dei forni.
Se acquistiamo un bene (es. una macchina) sappiamo che dobbiamo corrispondere l'equivalente valore stabilito in denaro. Se acquistiamo un servizio (es. un corso di formazione) sappiamo che dobbiamo corrispondere anche qui l'equivalente del prezzo stabilito, ma in più dobbiamo "PAGARE" con il nostro impegno, il nostro studio e la nostra costanza per dare "valore" a quanto "pagato". Dobbiamo cioè aver chiaro quale deve essere il nostro obiettivo e dobbiamo essere disposti a "PAGARE UN PREZZO" per raggiungerlo.

Ma allora cosa c'entrano i MIRACOLI? Cos'è un MIRACOLO? miracolo In genere, qualsiasi fatto che susciti meraviglia, sorpresa, stupore, in quanto superi i limiti delle normali prevedibilità dell’accadere o vada oltre le possibilità dell’azione umana. Per la teologia cattolica, fatto sensibile operato, fuori dell’ordine della natura creata, da Dio, che agisce in maniera trascendente. Nel Vecchio Testamento i m. servono a manifestare l’infinita potenza di Dio nell’ordine fisico e morale, a richiamare gli uomini verso di lui, ad accreditare coloro cui egli ha affidato una missione speciale, a confermare la predizione di avvenimenti futuri. Il carattere dei m. nel Vecchio Testamento corrisponde in genere a un atteggiamento di paura e di terrore per la potenza di Dio e serve a inculcare l’idea della sua potenza, grandezza e severità (diluvio, distruzione di Sodoma e Gomorra, piaghe d’Egitto, distruzione di Gerico ecc.); numerosi nei racconti della storia più antica di Israele, i m. diminuiscono nel lungo periodo tra Mosè e Cristo. Nel Nuovo Testamento i Vangeli attestano grande quantità di m. (manifestazione di potenza ma soprattutto di bontà) in rapporto alla missione di Gesù Cristo: anzitutto concernenti la sua stessa persona (dalla nascita alla trasfigurazione e resurrezione) e quindi il carattere divino della sua missione; il potere che Cristo esercita gli è conferito dal Padre ed egli può trasmetterlo ai suoi seguaci: infatti, narrazioni di m. si ritrovano negliAtti in rapporto alla prima predicazione apostolica (dalla discesa dello Spirito Santo nella Pentecoste e il dono delle lingue, alla punizione di Anania e Saffira) e soprattutto al ministero di Pietro e Paolo. Per definizione teologica i m. possono essere attribuiti soltanto a Dio. Possono essere compiuti per intercessione della Madonna o di un santoo valendosi di loro come strumento. Il m. è prova, per la Chiesa cattolica, della santità di coloro per intercessione dei quali è operato; l’accertamento dei m. entra quindi nelle cause di beatificazione e canonizzazione.(fonte Treccani.it)

I miracoli come i sogni non sempre si avverano "gratuitamente". Bisogna creare le condizioni affinchè si realizzino, bisogna saper seminare, ma bisogna sapere come, dove e quando raccogliere i frutti...

Quanto costa e come si "PAGA" un MIRACOLO? Non sono ne un teologo, ne un economista, ma comunque mi sono divertito a stilare una piccola "to do list del miracolo":
1) avere una grande Fede;
2) aver chiaro in mente e nel cuore quale miracolo richiedere;
3) pregare ed intercedere, dedicare cioè del tempo, affinchè il miracolo si avveri;
4) agire nella vita in modo caritatevole in modo da restituire al prossimo un pò di quello che si "spera di ricevere"
5) non perdere mai la speranza, ovvero non distogliere mai lo sguardo dall'obiettivo
6) non essere gelosi, invidiosi dei "miracoli"/"successi" altrui.

In conclusione possiamo dire:
"Ci sono due modi per vivere la propria vita: uno è quello di pensare che non esistono miracoli e l'altro quello di pensare che ogni cosa è un miracolo" (A.Einstein)

1 commento:

Anonimo ha detto...

Non a caso si dice
"Aiutati che Dio t'aiuta!"
..... bellissima la frase di Einstein. Ciao, Gian.