martedì 14 febbraio 2012

"MrGwyn" di Alessandro Baricco


"Basta! Ora mollo tutto e ricomincio!"... Quante volte abbiamo pronunciato o ascoltato questa affermazione soprattutto in ambiente lavorativo. Affermazione o sfogo spesso dettata da una discussione con un collega, il capo, un cliente; oppure scaturita da una delusione o semplicemente da una mancanza di stimoli. Nella maggior parte dei casi, dopo una bella dormita (la notte si sa porta consiglio) ripensiamo al nostro lavoro, al piacere che proviamo svolgendolo, al bel rapporto con i nostri colleghi che spesso nel tempo diventano nostri amici ed alcuni parte della nostra famiglia, al rapporto con i clienti, alle gratificazioni che comunque ne derivano. Allora "il bollore" sparisce e si torna alla quotidianità...
...Altre volte queste decisioni si prendono in silenzio e sono frutto di riflessioni, conflitti interni, lacrime versate nel silenzio; decidere di cambiare lavoro e/o vita è una "scelta di vita" (perdonate il gioco di parole) che in alcuni casi ha una spinta motivazionale verso nuove avventure, in altri casi è uno stato di bisogno.
Queste sono alcune riflessioni che ho fatto dopo aver letto "MrGwyn" di Alessandro Baricco, libro che mi è stato regalato da una collega e che ho letto in soli 3 giorni. La storia di un uomo stanco della sua professione, nauseato, decide di cambiarla. Mentre leggevo quelle pagine, pensavo a tutte quelle persone che vorrebbero cambiare la loro professione e/o la loro vita, ma non possono farlo. Perchè per cambiare bisogna anche poterselo permettere in termini economici, inutile nascondersi dietro i soliti ritornelli come "Volere è potere", in parte vero, in parte bisogna che si creino determinate circostanze favorevoli (spesso è ciascuno di noi che giorno per giorno crea, o dovrebbe creare, queste circostanze).
Un libro piacevole, scritto in modo scorrevole e dettagliato, con un linguaggio ricercato nei particolari, che sicuramente attirerà la vostra attenzione. Buona lettura.

MrGWYN - Jasper Gwyn è uno scrittore. Vive a Londra e verosimilmente è un uomo che ama la vita. Tutt'a un tratto ha voglia di smettere. Forse di smettere di scrivere, ma la sua non è la crisi che affligge gli scrittori senza ispirazione. Jasper Gwyn sembra voler cambiare prospettiva, arrivare al nocciolo di una magia. Gli fa spalla, da complice, da assistente una ragazza che raccoglie, con rabbiosa devozione, quello che progressivamente diventa il mistero di MrGwyn. Alessandro Baricco entra nelle simmetrie segrete di questo mistero con passo sicuro e sciolto di sa e ama i sentieri che percorre. Muove due formidabili personaggi che a metà romanzo si passano il testimone, e se a MrGwyn tocca mischiare le carte del mistero, la ragazza ha il compito di ricomporne la sequenza per arrivare a una ardita e luminosa evidenza.

"Mentre camminava per Regent's Park - lungo un viale che sempre sceglieva, tra i tanti - Jasper Gwyn ebbe d'un tratto la limpida sensazione che quanto faceva ogni giorno per guadagnarsi da vivere non era più adatto a lui. Già altre volte lo aveva sfiorato quel pensiero, ma mai con simile pulizia e tanto garbo".

1 commento:

Anonimo ha detto...

Jasper Gwyn è uno scrittore,all'improvviso ha voglia di smettere.Tutto ciò ke lo circonda però sembra riportarlo ad un bisogno di trasformare in frasi ogni suo singolo pensiero,gesto.Solo così si rende contodi ciò ke affligge la maggior parte degli esseri umani il dipendere cioè da una passione,una pulsione ke li tiene in vita ma ke a lungo andare finisce x ammazzarli.Comincia a scrivere ritratti su commissione,il primo così tanto x provare lo fa a Rebecca,sua assistente ,ritratto ke le cambiò in un certo senso la vita.............................Ora viene naturale kiedersi cosa significa scrivere un ritratto?Significa per Jasper Gwyn il trovarsi davanti ad un paesaggio mai visto,e coglierne l'essenza,essenza non di personaggi ma di storie.Secondo Gwyn infatti tutti siamo qualke pagina di un libro mai scritto e lui si propone di scriverne le pagine giuste,"di ricondurre a casa",lo trovava un gesto bellissimo ed era convinto di poterci riuscire.
Leggendo questo libro si comprende il significato di quella frase,quasi emblematica,scritta anteriormente al primo capitolo:Tout commence par une interruption(tutto inizia con un interruzione),scritto con un linguaggio semplice,piacevole da leggere;il finale me lo aspettavo un pò diverso.....mi sembra incompleto,ma forse è proprio questo ke l'autore vuol far passare il fatto cioè ke nn ci sono verità assolute per quanto ognuno ne sia alla continua ricerca. isabel