domenica 31 marzo 2013

cambiamento interiore...

"Il vero cambiamento avviene interiormente, non esteriormente (Eckart Tolle)


la luce...

"E' di notte che è bello credere alla luce". (Edmond Rostand)

Fa il triathlon con il fratello che non parla né cammina

tratto dal blog "invisibili" - corrieredellasera.it


di Claudio Arrigoni  - C’è qualcosa di così bello nell’amore fra fratelli e sorelle. Lo straordinario è vissuto

come ordinario. Con storie bellissime. Come quella di Conner e Cayden Long. Conner ha nove anni, Cayden sette. Al fratellino, quando aveva quattro mesi, hanno diagnosticato una paralisi cerebrale, per la quale non riesce a camminare e a parlare. Conner ama giocare, è normale. E fare sport. Il football, per esempio, come ogni ragazzino negli States. E Cayden, con mamma e papà, è sempre lì, ai bordi del prato, a fare il tifo per lui. Una cosa Conner voleva più delle altre: divertirsi con Cayden. Ma evidentemente non poteva.
Un giorno ebbe un’idea. Era la primavera del 2011, aveva sette anni. La mamma, Jenny, stava guardando una rivista. Conner vide una pubblicità. Un evento sportivo per ragazzi con nuoto, ciclismo e corsa: il Nashville Kids Triathlon. “Ehi mamma, posso provarci?”. “Perché no, Conner?”. “Uhm, ok, se venisse anche Cayden?”. Ecco, quella domanda spiazzò Jenny. “Mai vorresti dire no a un tuo figlio, ma…”. Niente ma per Conner. Finalmente avrebbero potuto divertirsi insieme, lui e Cayden. Bastava un po’ di fantasia. Gli organizzatori di quella gara, la prima di molte altre, capirono.
Così è nato il Team Long. Conner e Cayden. Insieme. Il triathlon unisce quei tre sport. Loro sono ancoraSportkids of the Year, che ogni anno Sport Illustrated, rivista sportiva fra le più prestigiose del mondo, assegna ai giovanissimi. Si sono ritrovati su un palco insieme a un mostro del basket come LeBron James, che commosso li ha invitati a Miami. Star della musica come Jay Z e Beyoncè hanno voluto parlare con loro.
più uniti da poter fare triathlon. Conner nuota tirando un gommone o una zattera sulla quale è Cayden, poi va in bicicletta trainando una specie di carrozzina e la spinge nella frazione di corsa. Una squadra fantastica. Poco meno di 45 minuti fra bracciate, pedalate e corsa per arrivare al traguardo: le braccia alzate al cielo di Conner e il sorriso di Cayden a mostrare quanto, entrambi, si divertano. Da quando hanno cominciato, hanno girato la costa ovest degli Stati Uniti per fare gare, circa una ventina fino a ora. Sono diventati una grande fonte di ispirazione (la loro pagina facebook Team Long Brothers, quasi 25 mila “mi piace”, è piena di messaggi di incoraggiamento, specie da mamme a papà con un figlio con disabilità), tanto da raggiungere il riconoscimento
A Conner però interessa che finalmente si sta divertendo con Cayden. “Quando abbiamo finito la prima gara, io e Cayden ci siamo guardati. Rideva, come per dire ‘Ma perché abbiamo aspettato tanto?’. Era felice. Anche io”. Conner adora suo fratello: “Se la gente correrà e si divertirà con chi non può camminare o correre, o ha qualche forma di autismo, potrebbe aprire gli occhi di quelli ai quali non importa nulla. Sai cosa vorrei? Che fra dieci anni ci fosse una bandiera del Team Long sulla luna”.
Hanno un obiettivo più realistico. O forse no. Perché è il triathlon più difficile di tutti, l’Ironman. E fra  il Team Hoyt. E sono adulti: Dick e Rick, padre e figlio. Rick ha anche lui, come Cayden,  una paralisi cerebrale dalla nascita e aveva espresso un desiderio: partecipare a una maratona. Il padre si allenò e correndo lo spinse in carrozzina. Si appassionarono. Cominciarono con i triathlon, anche i più pesanti, come quello di Kona. Nello stesso modo in cui, poi, avrebbero fatto Conner e Cayden. Anche per loro video e incoraggiamenti. Anche loro fonte di ispirazione.
tutti gli Ironman, il più duro, quello dell’isola di Kona, nelle Haiwaii: 3,8 chilometri nell’oceano, 180 in bicicletta sulle strade dell’isola vulcanica, una maratona per finire. C’è chi pensa: chissà se ce la faranno, saranno ormai grandi prima di poterlo fare. Qualcuno prima di loro ha dimostrato che si può fare. Forse non lo sanno, ma c’è un’altra squadra simile,
Una storia di amore. Due fratelli che si vogliono bene. Ci arriveranno, sì. Pianteranno quella bandiera, così bella, là, sulla luna. Insieme.


venerdì 22 marzo 2013

sabato 16 marzo 2013

Si chiamava Abramo Lincoln...

La sua fidanzata morì
Fallì nel business
Perse 8 elezioni politiche
Si chiamava Abramo Lincoln

make the change today

"Il Cambiamento non c'entra mai con la capacità...Ha sempre a che fare con la Motivazione"

sabato 9 marzo 2013

Team

"Quando costruisci un team cerca sempre quelli che amano vincere. Se non riesci a trovarli, allora cerca quelli che odiano perdere" (Ross Perot)

mercoledì 6 marzo 2013

Coaching Mourinho

(articolo di Lucia Ingrosso - tratto da "Millionaire" - feb 13)  
LA LEZIONE DI MOURINHO - Affascinante, antipatico e vincente. Ecco i segreti dell'allenatore migliore al mondo.

Portoghese, 50 anni, José Mourinho è l'unico allenatore ad aver vinto campionati in Italia, Inghilterra e Spagna. E' il terzo ad aver conquistato due Champions League. E' il coach più pagato al mondo (oltre 15 milioni di euro a stagione). Brillante e accentratore, ha trasformato anche i suoi difetti in armi vincenti. Ecco le sue strategie per il successo.
Essere sempre ambiziosi - "Mi piace fare le cose per bene e far felice la gente. Vorrei vincere un'altra Champions League, ma senza che ciò diventi un'ossessione".
Creare il team - "La miglior squadra non è quella con i migliori giocatori, ma quella che gioca meglio. Odio parlare delle individualità. I singoli non vincono i trofei. Le squadre li vincono".
Motivare - "Mourinho è riuscito a cambiare la mia mentalità. Ora sono un lottatore" afferma il giocatore francese Karim Benzema
Affrontare (bene) le sconfitte - Incita i suoi a lottare fino all'ultimo, ma se non vince non si abbatte. "Quando si perde una partita non è la fine del mondo, è l'inizio di un nuovo periodo di vittorie" afferma.
Metterci la faccia - Spesso attira l'attenzione su di sé non tanto perché egocentrico, ma per distoglierla dai giocatori, in caso di momenti di particolare tensione.
Essere efficaci ed efficienti - Mourinho non si limita a vincere, ma lo fa ottimizzando le risorse. E ci riesce dandosi una tabella di marcia e rispettandola.

Questo e altro nel libro "Coaching Mourinho. Tecniche e strategie vincenti del più grande allenatore del mondo" di J.C.Cubeiro e L.Gallardo (AVallardi, 12,90 euro)

Never STOP dreaming


Paura & Azione


sabato 2 marzo 2013

Cambiare per proseguire - di R.Messner

tratto da "Spostare le montagne" di R.Messner

"L'obiettivo raggiunto diventa una specie di abitudine e quindi un ostacolo"

"Imparo più dagli errori che non da quello che mi riesce. Il mio segreto del successo è fatto di tentativi ed errori"

"Entusiasmo è un'espressione più limpida di motivazione, parola ormai usata e abusata"

"Dobbiamo avere il coraggio di assecondare i nostri desideri e di battere la nostra strada. Cambiare mestiere non è un'onta"

"E' il modo di procedere che dice se uno sta percorrendo la strada giusta. E il fascino esercitato è rivelatore dell'identificazione con il proprio obiettivo"

"I primi passi sono i più difficili. A chiunque tremano le ginocchia quando, alto sull'abisso, comincia a percorrere la propria strada"

"Sollecitati al limite, tutti noi possiamo fare più di quello che vogliamo"

"Trovare nuovi modi di andare al limite dipende da me. Innovativo è solo chi va là dove non sono tutti gli altri"

Reinhold Messner


"Quel che occorre esplorare non è la montagna ma l'uomo" (R.Messner)

venerdì 1 marzo 2013

Cose apparentemente non dannose...

Spesso noi esseri umani nel mondo abbiamo la cattiva abitudine (inciviltà) di buttare in mare (o in montagna) ogni genere di cose apparentemente non dannose: tappi di plastica delle bottiglie, accendini, piccoli oggetti, ecc; pensando che il mare le faccia sparire. Guardate questo video e gli effetti che producono queste "piccole cose". Ripensiamo a questo video quando cercheremo di farlo la prossima volta o vedremo qualcuno farlo... "Buona visione"