giovedì 28 novembre 2013

"L'acustica perfetta" di Daria Bignardi

Quando si legge un libro scritto da un personaggio televisivo e conosciuto, si potrebbe cadere nell'errore di dare un voto al personaggio e non all'opera, facendo in questo caso un grosso torto proprio all'autore (in questo caso autrice) che vorrebbe e vuole essere valutata per ciò che ha prodotto e non per ciò che appare sul piccolo schermo. In passato non l'ho mai fatto e non lo farò nemmeno oggi che mi trovo a giudicare (nel mio piccolo) questo libro all'interno della rosa dei tre finalisti del "Premio Penne" ed 2013
Preferisco scrivere oggi questa mia riflessione prima che inizino gli incontri con gli autori senza essere influenzato da altri commenti, ma soffermandomi solamente su quello che ho letto in questi giorni.
Concordo con quanto scritto nella seconda di copertina "Daria Bignardi dà voce a uno straordinario protagonista maschile, attraverso le cui parole si compone, tassello dopo tassello, il ritratto di una donna inquietante e vibrante…". 
Mi ha molto colpito la capacità dell'autrice di "entrare nella parte" e descrivere in chiave maschile le varie vicende, anche quelle descrizioni che sono tipiche dell'uomo medio… Questo suo talento letterario a fatto pensare a qualcuno (diffidente) che "non era proprio tutta farina del suo sacco" e che il libro sembrava scritto da un'altra persona…
Forse il talento è anche questo: avere la capacità di estraniarsi dal proprio essere donna ed entrare nella parte di un uomo (questa volta). Negli altri due libri infatti, la Bignardi descriveva personaggi femminili, sicuramente più facili da gestire per una Donna.
Il libro è molto ben articolato e offre diversi spunti di riflessione se chi lo legge è una persona tra i 40/60 anni; una persona cioè che in parte ha vissuto le esperienze di vita dei protagonisti.
Sempre nella seconda di copertina, si pongono diversi quesiti, che posso essere letti sia in chiave femminile che maschile…ognuno come può...che di seguito riporto:
- "Può una donna restare con un uomo che pensa di amarla ma non ha mai voluto conoscerla davvero?"
- "Può un uomo accettare che sua moglie non si fidi di lui?"
- "Si può vivere senza esprimere se stessi?"
- "E come incide il dolore nelle nostre vite?
- "Abbiamo tutti le stesse carte in mano?"

A tutte queste domande, rispondo con un "SI". Un "si" che può essere triste, ed infatti lo è… ma la vita non è semplice e le Persone con il loro comportamento, le loro paure, i rimorsi, i segreti la complicano ancor di più.

Allora in alcuni casi ci troviamo a condividere la nostra vita con persone che non conosciamo veramente fino in fondo: mariti, mogli, alcune volte genitori, amici, ecc. Non approfondiamo la conoscenza per comodità, per quotidianità o per paura… Già la paura, paura forse di non essere contraccambiati? Paura di scoprire qualcosa di scomodo?
Così, un Valore come la "FIDUCIA" che da giovani è uno dei Valori principali in una coppia con il passare del tempo non diventa poi così importante e determinante per un rapporto di coppia. 
Viviamo una vita che non ci appartiene, dovrei dire "sopravviviamo" mettendo in secondo piano i nostri veri sentimenti, i nostri sogni, il nostro piacere; quanto volte vediamo cose e le accettiamo per quieto vivere?
Come reagiamo ai grandi dolori della Vita? Sappiamo superarli o ce ne facciamo travolgere, travolgendo anche la nostra famiglia e le persone a noi care?
Abbiamo tutti le stesse carte?… Non le abbiamo, nel mazzo non ci sono doppioni (Jolly a parte...) ognuno ha le sue carte e deve usarle al meglio nella lunga partita della vita…
Che aggiungere ancora? Buona lettura…

"L'ACUSTICA PERFETTA" (ed Mondadori)Arno e Sara si incontrano da ragazzini e istintivamente si amano. Un pomeriggio d'estate lei lo lascia, dicendogli che "le piacciono gli amori infelici". Si ritrovano molti anni dopo, decidono di sposarsi: sono allegri, innamorati, sembrano felici. Arno è convinto di darle tutto se stesso e non si spiega le malinconie e le bugie che affiorano poco a poco. In fondo, la sua vita gli piace così com'è: suona il violoncello alla Scala, ha avuto tre figli dalla donna della sua vita, non si fa domande. Ma il disagio di Sara col tempo aumenta, finché una mattina Arno non sarà costretto da un evento inconcepibile a chiedersi chi è davvero la persona con cui ha vissuto tredici anni, la donna che ama da sempre. Con titubanza, inizia a seguire una pista di ferite giovanili e passioni soffocate e, con crescente sgomento, ritrova il bandolo di storie insospettabili.
Può una donna restare con un uomo che pensa di amarla ma non ha mai voluto conoscerla davvero? Può un uomo accettare che sua moglie non si fidi di lui? Si può vivere senza esprimere se stessi? E come incide il dolore nelle nostre vite? Abbiamo tutti le stesse carte in mano?
Costruito secondo la vertiginosa spirale di una fuga, L'acustica perfetta ha la delicatezza di un romanzo di formazione - la formazione di un uomo adulto, di un amore - e la rapinosa potenza di un romanzo d'indagine.
Daria Bignardi dà voce a uno straordinario protagonista maschile, attraverso le cui parole si compone, tassello dopo tassello, il ritratto di una donna inquieta e vibrante. Un percorso verso la verità che si cela al fondo di ogni relazione, verso il cuore buio che ciascuno di noi protegge anche dalle persone amate, un viaggio nel profondo, dentro i silenzi e i segreti delle nostre vite. Fino all'imprevedibile finale.


DARIA BIGNARDIConduttrice televisiva, giornalista e scrittrice, Daria Bignardi comincia
presto la gavetta nel mondo del giornalismo. Nata a Ferrara il 14 febbraio 1961, acquisisce il titolo di giornalista professionista nel 1992. Ma già qualche tempo prima inizia a lavorare in Rai come redattrice del programma di Rai Tre intitolato "Milano, Italia".
Nel 1994 partecipa come inviata al programma culturale "Punto e a Capo", trasmesso su Rai Due. Prima di accedere alla professione giornalistica frequenta il Liceo Classico, e poi decide di iscriversi al DAMS di Ferrara, optando per la Facoltà di Lettere e Filosofia. Tuttavia ben presto si pente della scelta fatta (in particolare, non le garba l'ambiente universitario), così si iscrive alla Facoltà di Lettere, senza però arrivare a conseguire la laurea.
Trasferitasi a Milano nel 1984, comincia a collaborare con il gruppo Mondadori, in particolare alle riviste "Chorus" e "Panorama". Oltre all'esperienza televisiva in Rai, fatta negli anni giovanili, Daria Bignardi vanta un curriculum di tutto rispetto anche nelle reti Mediaset.
La grande occasione arriva nel 1995 quando le viene chiesto di sostituire la conduttrice Alessandra Casella nella rubrica "A tutto volume" (con David Riondino), dedicata al mondo dei libri e trasmessa su Canale Cinque. Negli anni successivi, passa a condurre "Corto Circuito", un altro interessante talk show di tipo culturale.
Dal 1998 al 2001 Daria Bignardi conduce "Tempi moderni" su Italia Uno: si tratta di un programma originale nel format e innovativo nei contenuti, ispirato a quelli che fanno grande audience negli Stati Uniti d'America. Ma per la maggior parte delle persone la figura di Daria è legata alla conduzione della prima e seconda edizione del "Grande Fratello", trasmesse entrambe su Canale Cinque.
La conduttrice riscuote un grande consenso dal pubblico, tuttavia nella successiva (terza) edizione del realityBarbara D'Urso prende il suo posto. Nella stagione televisiva 2004/2005 la popolare conduttrice approda su LA7, al timone di un programma da lei stessa ideato, "Le invasioni barbariche". Questa esperienza è foriera di numerosi e importanti riconoscimenti, tra cui il Telegatto e l'Oscar Tv, vinti entrambi nel 2007.
Nel 2009 ritorna negli studi della Rai, e questa volta le viene affidato un nuovo programma dal titolo "L'era glaciale", in onda su Rai Due. Ma a causa di uno spiacevole episodio riguardante il cantante Morgan, i rapporti con i dirigenti Rai e la Bignardi si deteriorano. La giornalista decide di rescindere il contratto di quattro anni che la lega all'emittente televisiva nazionale.
Nel 2004 convola a nozze con un collega, il giornalista Luca Sofri. La coppia ha una bambina, Emilia. Dal precedente matrimonio con Nicola Manzoni, Daria ha avuto un altro figlio, chiamato Ludovico. Qualche anno fa, nel 2009, la conduttrice pubblica la sua biografia, intitolata "Non vi lascerò orfani": la critica e il pubblico sembrano apprezzare molto le doti creative della giornalista. Collaboratrice del settimanale femminile "Vanity Fair", Daria Bignardi cura anche un blog dove pubblica le sue riflessioni su fatti di attualità.
Dal 1995 al 2008 ha condotto ogni giovedì su Radio DeeJay la rubrica di libri "La mezz'ora Daria", con Linus eNicola Savino. Nel 2010 torna su La7 con "Le invasioni barbariche".

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